Art Days: i 5 vincitori dei due premi dedicati ai linguaggi emergenti nell'arte visiva italiana

Quattro artisti lavoreranno in quattro cantine vinicole campane e uno al Macellum di Pozzuoli (NA)

sezione: news

07-10-2022
categorie: Arte, Corporate, teatro, performance, Non profit,

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Art Days: i 5 vincitori dei due premi dedicati ai linguaggi emergenti nell'arte visiva italiana

Quattro artisti lavoreranno in quattro cantine vinicole campane e uno al Macellum di Pozzuoli (NA)

La novità più rilevante della seconda edizione degli Art Days - Napoli Campania (24-27 novembre 2022) è l’istituzione di due bandi dedicati ad artisti che privilegino i linguaggi visivi emergenti, ovunque residenti in Italia e senza limiti di età. 

 

WineWise - Metodologie della trasformazione, è la prima open call volta alla promozione del legame tra arte contemporanea e aziende vitivinicole realizzata nella regione Campania

Il progetto è nato in collaborazione con l’associazione The Emotional Experience (Cristina Varchetta, Natascia Sole, Rosa Puorro) allinterno di quattro aziende vitivinicole campane distribuite in altrettante province: Villa Matilde (CE), Villa Raiano (AV), Cantine Astroni (NA), Cantine Iannella (BN). 

 

Il bando di partecipazione, che si è chiuso il 20 settembre, ha ricevuto candidature estremamente interessanti di artisti da diverse città italiane, tutti nati tra metà degli anni 80 e metà degli anni 90.

I quattro artisti vincitori sono stati selezionati dalle curatrici di Art Days coadiuvate da una giuria d’eccezione: il collezionista Fabio Agovino, il team The Emotional Experience, le giornaliste e critiche d’arte Stella Cervasio e Renata Caragliano (La Repubblica), un rappresentante per ciascuna delle cantine coinvolte. 

 

Le opere site specific dei vincitori saranno realizzate con la supervisione del team Art Days dedicato (Valeria Bevilacqua, Martina Campese, Letizia Mari, Raffaella Ferraro) durante il periodo di residenza offerto da ciascuna cantina dal 24 al 31 ottobre prossimi. In seguito, le opere finanziate agli artisti con un premio di produzione in denaro, saranno acquisite dalle cantine partecipanti e saranno presentate dagli artisti al pubblico tra il 18 e il 20 novembre attraverso l’organizzazione di tour speciali tra arte e degustazione che faranno da vera e propria vigilia ai giorni clou della manifestazione fissati dal 24 al 27 novembre.

 

La trasformazione dell’uva in vino implica la collaborazione tra umani e non-umani favorendo tra loro relazioni chimiche, tecnologiche, estetiche e affettive. Una riflessione olistica sui processi di produzione del vino suggerisce un cambio di prospettiva in cui la collaborazione inter-specie apre nuove opportunità alla sostenibilità ambientale, alla sopravvivenza collaborativa, all’interazione estetica. 

WineWise - Metodologie della trasformazione è molto più di un premio darte contemporanea per emergenti. È un progetto di valorizzazione artistica e territoriale rivolto a tutti gli artisti, duo e collettivi interessati a esplorare il rapporto tra arte, territorio e produzione vinicola nella sua complessità.

Partendo da quattro criteri di valutazione - qualità di curriculum e portfolio, qualità e valore della lettera motivazionale, coerenza e innovatività della ricerca rispetto al progetto - assegnati su base 0-10 da ciascun giurato, sono state calcolate le medie esatte al netto delle valutazioni di tutti. 

 

‘Siamo liete che emerga uniformità nelle valutazioni di tutta la giuria per i candidati vincitori, che sono i seguenti - annunciano le curatrici di Art Days - Andrea Bolognino, TRANSPECIES (Valentina Avanzini e Emanuele Resce), Giovanni Chiamenti, Miriam Montani. 

Il nostro suggerimento di assegnazione alle singole cantine è indicato sulla base delle specificità dei singoli profili artistici, ricerche e linea d’indagine proposta nella lettera motivazionale.

Andrea Bolognino risiederà a Villa Matilde Avallone (CE), il duo TRANSPECIES a Villa Raiano (AV) mentre Giovanni Chiamenti presso Cantine Astroni (NA) e Miriam Montani a Cantine Iannella (BN). Ringraziamo in particolare per la collaborazione tra Boston e Napoli le giornaliste Stella Cervasio e Renata Caragliano e tutti gli altri giurati oltre che le cantine ospitanti. E siamo molto felici che gli artisti possano - grazie alla residenza ed al premio di produzione offerti - continuare ricerche artistiche vitali per la loro pratica o dare corso a progetti che non avevano ancora trovato il modo di emergere.’

 

La ricerca artistica di Andrea Bolognino (Napoli, 1991) - all’attivo mostre in due degli indirizzi di Art Days 2022, il Museo e Real Bosco di Capodimonte ed ACappella, subito dopo i suoi impegni campani esporrà ad Art Verona - si concentra principalmente sul restituire lo sguardo di un’alterità, esplorando tramite la trasformazione della materia, le zone interstiziali dove l’umano incontra il non-umano.

Durante la residenza produttiva a Villa Matilde Avallone, l’artista utilizzerà la figura del cerchio (che unisce i processi e le architetture legate al vino) e la tecnica del disegno per sviluppare una poetica della trasformazione. Il disegno diventa così uno strumento per la valorizzazione del patrimonio naturalistico e culturale della cantina.

 

Il duo TRANSPECIES (Valentina Avanzini, ricercatrice, 1995Emanuele Resce, artista, 1987) nasce da un incontro professionale ed umano. L’esigenza comune di sfondare i confini delle pratiche artistiche ha dato inizio a una serie di esperimenti e visioni: video essays, opere d’arte e, attualmente, un progetto di documentario sulla storia nascosta dellIrpinia, territorio di nascita e/o adozione di entrambi. 

Gli artisti affermano: ‘Studiando le cantine e le aziende vinicole che hanno deciso di partecipare al progetto, ci colpisce particolarmente Villa Raiano, radicata nel territorio Irpino in cui anche TRANSPECIES è nato e continua a muoversi, con un percorso a ritroso che ci porta a riscoprire il passato nascosto di questi luoghi orgogliosi e potenti. Dai suoi colli ci affacciamo sul fiume Sabato, il cui nome riporta al ceppo etnico stanziato in Italia centro meridionale guidato da sacerdoti-lupi capaci di camminare sul fuoco senza bruciarsi, gli Hirpi Soari. Parlando di un’azione semplice come quella di costruire uno spaventapasseri per tenere lontani gli uccelli dai campi, l’antropologo Eduardo Kohn scrive in Come pensano le foreste: “la maniera elaborata in cui i Runa (popolo dell’Alta Amazzonia) decorano gli spaventapasseri non è un tentativo di rappresentare realisticamente un rapace dal punto di vista umano. Piuttosto, costituisce un tentativo di immaginare come potrebbe apparire un rapace dal punto di vista di un parrocchetto”.

Seguendo lo stesso principio ci chiediamo: come vedevano, come vedono gli splendidi filari delle viti gli esseri non umani indispensabili alla loro esistenza? E quelli che riteniamo dannosi? Come entrare in contatto con il loro sguardo, seguendo la traiettoria delle storie antichissime di questo territorio? Come trasportare nel presente il mistero di una mitologia che riguarda anche loro? Queste le domande che vorremmo porci nel corso della residenza, insieme a chi ha generosamente deciso di crearla e ospitarla. Non tanto per trovarne le risposte, ma per amplificarne il richiamo, processo di cui l’arte è migliore maestra e alleata.’

 

La pratica artistica di Giovanni Chiamenti (Verona, 1992), che ha espresso la preferenza di lavorare con le Cantine Astroni (NA), parte dall’osservazione e dall’ascolto del paesaggio, le sue opere mirano a creare uno squilibrio percettivo nel visitatore, alterare i punti di vista per scontornare tutto il non necessario e lasciare depositare l’aura dell’elemento originario. 

Grazie al premio e alla residenza di WineWise, l’artista continuerà un progetto già iniziato proprio a Napoli nel 2021 durante la sua prima mostra personale alla Galleria Marrocco: una serie di lavori in ceramica raku che rappresentavano un “glossario organico” emerso dalle viscere della terra in un futuro non così inverosimile, in cui specie animali e vegetali si fossero ibridate ed evolute per sopravvivere a un ambiente sempre più inquinato ed ostile.

Tra il 2021 e il 2022 questo progetto è cresciuto e mutato, grazie al periodo di ricerca portato avanti alla NARS Foundation di New York e supportato dall’Italian Council con il Ministero della Cultura. Alla ceramica raku l’artista ha affiancato materiali sintetici e plastiche biodegradabili derivate da polimeri naturali focalizzando la sua attenzione sull’inquinamento da microplastiche presente negli abissi marini. Gli piacerebbe riportare questa ricerca all’origine, trattando uno dei suoi aspetti più affini con il territorio nel quale si dovrebbe inserire, ossia la sua dimensione di reperto ma anche la sua origine magmatica.

 

Miriam Montani (Cascia, PG, 1986) si dedica a far affiorare il sommerso, l’invisibile interrogandosi costantemente sulla fuggevolezza dell’immagini e la sua pratica è profondamente orientata alle proprietà materiali degli elementi.

La sua residenza si svolgerà in un luogo molto evocativo e legato ad i riti, la provincia di Benevento alle Cantine Iannella dove l’artista perfezionerà un lavoro ideato tempo fa che non ha mai trovato, al momento, un luogo tanto adatto per poterlo realizzare.

L’artista ha analizzando la pratica della distillazione, che parte dal principio di separare gli elementi di differente volatilità in risposta al calore. Nella distillazione alcolica il primo elemento a separarsi, è il metanolo, che può causare gravi problemi alla vista, fino alla cecità. 

‘Questo aspetto della non-vedenza mi ha sempre interessata molto nella mia pratica artistica. Credo infatti che l'immagine venga colta in uno stato di invisibilità e sfuggevolezza, da qui la generale difficoltà di coglierla e metterla in Materia (l'immagine), smaterializzarla e materializzarla al contempo.’

 

L’artista si propone di distillare con un alambicco le vinacce recuperate dalla lavorazione del vino. Con il metanolo ricavato effettuerà delle acidature tipiche delle tecniche incisorie calcografiche, su oggetti in alluminio trovati ed affini al luogo.

L'immagine che andrà a trattare sarà composta da tanti elementi separati che si congiungono in una stessa immagine, ovvero un'immagine “ricostruita” da tutti gli oggetti.

Il lavoro vorrebbe anche evocare gli occhi di Santa Lucia, anche attraverso una piccola foto molto chiara, realizzata con fotocamera ad immersione, di due lenti a contatto atte ad evocare lo strappo degli occhi. Santa Lucia, è una Santa originaria di Siracusa, ma molto importante per il territorio campano. Infatti in provincia di Avellino vi è un piccolo comune, a Salerno una località e non a caso a Napoli vi è dedicato un intero rione (Borgo Santa Lucia). 

L’artista afferma anche ‘Sono interessata alla storia originale di Santa Lucia, ma anche alle diverse leggende generate dal culto popolare, che sembrerebbero averle conferito proprio lo strappo degli occhi’.

 

Date tour esperienziale alle quattro cantine dal 18 al 20 novembre 2022:

Venerdì 18 pomeriggio: Cantine Astroni

Sabato 19 mattina: Cantine Iannella

Sabato 19 pomeriggio: Villa Raiano

Domenica 20 mattina: Villa Matilde Avallone

 

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Art Residency - Flegreo per il contemporaneo ha l’obiettivo di coinvolgere la comunità flegrea, chiamata a ridefinire - attraverso il lavoro svolto insieme all’artista selezionato - la propria relazione con il sito del Macellum - Tempio di Serapide, simbolo del centro storico della città di Pozzuoli. È l’archeologia più antropizzata nel distretto culturale dei Campi Flegrei, inglobata ormai nel panorama urbanistico al punto da sottovalutare la sua importanza.
 

Qual è il ruolo che l’artista può assumere all’interno della relazione artista/abitante/territorio? Queste sono le tre parole chiave del progetto che promuove lo sviluppo di attività partecipative rivolte soprattutto al coinvolgimento della popolazione residente dove il processo di creazione diventa il fine dell’intervento artistico, volto ad accrescere i livelli della consapevolezza circa il patrimonio culturale e il riconoscimento dei valori ad esso connessi.
 

Il Macellum, comunemente conosciuto come Tempio di Serapide, grazie agli Art Days, è al centro di un percorso di presa di consapevolezza e creazione di senso. Flegreo per il contemporaneo vuole invitare gli artisti a sviluppare questa riflessione per creare/ri-creare quel rapporto tra uomo e archeologia di cui il Macellum è storicamente portatore.
 

Accompagnato da una residenza sponsorizzata dalla rete dei b&b Anyway Campi Flegrei e da un premio produzione per l’opera, l’artista vincitore è Niccolò Moronato, (Padova, 1985) che attraverso un workshop con i cittadini trasformerà per un breve periodo l’area in un minigolf.
 

L’artista afferma: ‘Da tempo ho in mente di lavorare in maniera performativa e partecipativa con lo spazio di una rovina romana. Nel Macellum – Tempio di Serapide di Pozzuoli, che ho conosciuto grazie alla open call degli Art Days – Flegreo per il contemporaneo, intravedo la possibilità di realizzare un progetto a lungo accarezzato. Leisure (dall’inglese ‘tempo libero’, ‘divertimento’), gioca con lo spazio naturale creatosi all’interno del sito. Si configura come un’operazione spaziale e partecipativa che si confronta, esasperandola, con la tendenza contemporanea a rivalutare o rendere accessibili i luoghi dimenticati della storia (o anche della quotidianità) trasformandoli in oggetti di intrattenimento. Come se non ci fosse altro modo per avvicinare le persone ai luoghi del patrimonio storico, se non facendole diventare turisti nella propria stessa città. Leisure ragiona anche sullo spazio in sé in cui sorge il Macellum e lo utilizza come luogo paradossale di divertimento. Vi è però un filo conduttore che va oltre la semplice contrapposizione: il Macellum, infatti, era un luogo commerciale, tanto quanto il divertimento è anch’esso una forza commerciale, talmente presente nelle nostre città da plasmarne gli spazi pubblici, i ritmi, addirittura in certi casi le identità.  La ricerca sul paesaggio che porto avanti da circa due anni impiegando elementi estetici del golf e del minigolf, mi permette di evidenziare ancora di più questa frizione perché permette a due simbologie molto forti di unirsi in maniera apparentemente pacifica e godibile, ma profondamente violenta da un punto di vista concettuale. Il Macellum possiede uno status di landmark, proprio come anche il territorio del golf diventa una sorta di landmark dopo essere stato trasformato in maniera artificiale. L’estetica e la pratica ludica del minigolf mi permetterà quindi di lavorare con un pubblico molto trasversale, che prenderà parte ai momenti performativi ma che allo stesso tempo potrà riflettere su tutti gli altri utilizzi potenziali che si potrebbero fare di quello spazio, ad esempio durante un workshop immaginativo basato sul disegno da realizzarsi presso il sito archeologico.’
 

A premiare Moronato, selezionando le candidature arrivate da tutta Italia, una giuria d’eccezione composta dal team Art Days - Napoli Campania (Valeria Bevilacqua, Martina Campese, Raffaella Ferraro, Letizia Mari), dal team Aporema O.N.L.U.S. (Antonio Manzoni e Daniela Politelli), dal Direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, Fabio Pagano, da Fabio Frasca, il giovane collezionista fondatore dell’omonima collezione, e dalla caposervizio cultura e primo piano del Corriere della Sera (ed. del Mezzogiorno) Mirella Armiero.
 

Il premio di produzione all’artista è offerto da Rossi - Studio Legale Tributario.