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Le prime cene di quartiere (e a tema) in occasione del Carnevale di Castello 2015 con Slow Words
Venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 febbraio 2015 dalle 19 alla ex Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice
La splendida chiesa sconsacrata di Santa Maria Ausiliatrice ritorna protagonista, finalmente abitata ed utilizzata ad arte dai residenti, dai turisti e dagli artisti che abitano il Sestiere Castello. I giorni 6, 7, 8 febbraio 2015, a cura di Diana Marrone (Slow Words; pr/undercover), si trasforma nel salotto condiviso del quartiere dove andranno in scena cene comunitarie governate ciascuna da un sapore, da un colore e dalle sue storie, da readings, proiezioni, musica, balli e costumi: la cittadinanza è invitata a partecipare cucinando secondo un tema a casa propria e condividendo il consumo del cibo tra sconosciuti e potenziali nuovi amici.
La rivista letteraria Slow Words allestisce anche un banco di degustazione eno-gastronomico per i viandanti sprovvisti del vettovagliamento che vogliano comunque prendere parte alla cena di quartiere - il primo evento del genere che si svolge in città, quest’anno in occasione del Carnevale di Casteo 2015 nel cui programma ufficiale sono inserite.
Le cena comunitarie (communal dinners) hanno una lunga tradizione in altri paesi, soprattutto anglosassoni. Spesso trovano casa in strutture comunali o pubbliche – ex luoghi di culto, sale del popolo o sale da ballo (ma anche in ristoranti) - con la duplice funzione di garantire una migliore socialità tra vicini o tra single. Non si conoscono, si siedono uno accanto all’altro, fanno amicizia, si scambiano assaggi…
La relazione e la socialità, oltre ad abbassare la litigiosità ed il conflitto, gettano le basi per il mutuo soccorso. A Slow Words è parso un ottimo tema sociale in occasione del Carnevale di Venezia, fatto prevalentemente di feste private - molto costose e precluse ai ceti meno abbienti.
Venerdì 6 febbraio 2015 andrà in scena La cena dei ricordi. Come nella Recherche un piccolo biscotto al burro - spesso un sapore, un piatto o un odore ci riportano ad episodi lontani nel tempo ma cruciali per la nostra vita oggi. Agli invitati è chiesto di condividere un ricordo speciale preparando un piatto - e gustandolo al sontuoso banchetto di Slow Words, vestiti di bianco! Saranno pronti a raccontarlo anche ….in versi? Dj veneziani e non offriranno un tappeto sonoro anni ’80-90, house.
Sabato 7 febbraio 2015, il dinner party Porpore e incanti tinge di rosso, amaranto, melenzana e tutti i colori della passione la bella chiesa sconsacrata. Dal cibo al corpo, un tripudio di porpora e sapori decisi e speziati. Agli invitati, che dovranno scegliere la loro tonalità di rosso, è richiesto di osare con maschere edibili, da mangiare con gli occhi e la bocca! Stavolta, per come si conviene ad una cena in rosso, ballate romantiche di ogni generazione accompagneranno la cena.
Domenica 8 febbraio 2015 Pari e dispari: si tratta della prima gara di abilità nello sformato, dolce e salato, a tenersi in una chiesa sconsacrata. Gli invitati sono solleticati ad immaginare e preparare uno sformato take-away, da scambiare e da giocarsi al lungo tavolo multitasking di Slow Words che compone parole, emozioni e nuovi incontri. “Abito corto o lungo che sia, vince ogni stravaganza sin qui nota. Se ci chiedete un colore dominante, che sia il blu elettrico!” A trionfare, musicalmente, sarà il rock&roll.
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Slow Words People and Stories from this World.
Slow Words è il primo palinsesto informativo e culturale, online e offline, composto solo da storie (interviste, racconti, poesie) in cui si raccontano fotogrammi di vita, distillati di passioni, fiamme di sogni. E’ online su www.slow-words.com (presto anche su .eu), è in lingua inglese ed italiana, nasce nel 2012 grazie ad un’intuizione di due scrittori italiani. E’ presente su tutti i principali social network: oltra ad una pagina facebook raggiunge i suoi lettori anche con Twitter, Pinterest, Google+ e Linkedin.
Slow Words è una rivista che parla (e si legge) in orizzontale: da persone per persone.
Slow Words, nella sezione interviste offre uno spaccato dell’attualità socio-economica, delle relazioni culturali ed umane da una prospettiva inusuale: uomini, donne e adolescenti sconosciuti al grande pubblico, non tendenti al ’voler essere’ ma al ’ben essere’, alla condivisione, al sapere plurale. Attraverso le loro storie, la loro vita, scopriremo che sapore ha oggi, ad ogni latitudine, il mestiere di vivere: ‘Traversare una strada per scappare di casa
lo fa solo un ragazzo, ma quest'uomo che gira tutto il giorno le strade, non è più un ragazzo e non scappa di casa’ (Cesare Pavese, Lavorare Stanca).
Il senso della vita ed i gusti dell’interlocutore – di volta in volta scelto in base alla non sanzionabile curiosità degli animatori di Slow Words – viene trasmesso grazie ad un inedito spaccato della sua sfera privata e lavorativa. Ogni storia di Slow Words è la visione – insieme – di luoghi, di viaggi, di preferenze, in una parola di uno stile che svela la poesia presente sottotraccia nelle vite di tutt*. Una visione raccontata da una prospettiva che non prevede maiuscole o corsivi, l’opinione di fantomatici o sedicenti esperti, scelte di politici ed altri personaggi pubblici. Slow Words ricerca soltanto le qualità autentiche di chi ha seguito la propria vocazione e cerca di vivere nel ‘ben essere’, resistendo ad ogni forma di pura ‘sopravvivenza’ o di indifferenza.
Slow Words è uno spazio plurale. Un luogo di partecipazione dove lanciare particolari o comunissime proposte a seconda del tema di discussione. Slow Words è la tv di chi non guarda (più) la tv. Slow Words può anche evidenziare urgenti e diffuse richieste di maggiore qualità della vita. Quando lo fa, sceglie di raccogliere caustiche, brillanti proposte o idee di chi ritiene ancora essenziale concepire la vita sociale, la vita lavorativa, il tempo libero e quello liberato con una maggiore distanza dalle emergenze e dalle rivendicazioni urlate. Slow Words si mette all’ascolto, e condivide ciò che sente.
Slow Words raccoglierà e mostrerà anche idee, proposte, serie o frivole scene tratte dalla vita quotidiana tutte accomunate da uno stesso carattere: la vera ricerca della qualità dolce, delle parole lente ed attente che mostrano, di volta in volta, una personale e consapevole conduzione dell’esistenza. Slow Words si occupa prevalentemente della città o delle città abitate dagli intervistati, dai lettori, dai suoi sostenitori. Possibilmente, nei quattro (o cinque) continenti, senza limitazioni geografiche. Ad oggi la rivista ha pubblicato oltre 15 storie di veneziani e oltre 7 inediti di poeti o scrittori veneziani, sia in italiano che in veneziano.
Slow Words, per il periodo di avvio e in linea con l’ottica lenta che caratterizza tutto il progetto, viene aggiornato 1 volta a settimana. Il sito è in inglese ed in Italiano. Ha una sezione di interviste e una sezione di letteratura quest’ultima composta da una selezione di racconti brevi e poesie (entrambi in lingua originale, anche in tedesco, spagnolo, cinese, in numerosi dialetti italiani, etc). Il sito raccoglie già oltre 200 testi editi ed inediti. Ogni giovedì attraverso una newsletter – curata graficamente e nei contenuti – Slow Words regala nuovo cibo dell’anima: altre storie di vita, altre poesie, altri racconti brevi. Le newsletter saranno inviate a tutti coloro che lo richiederanno a subscribe@slow-words.it.
Slow Words è anche un marchio di creatività culturale tout-court: dagli incontri con gli autori, all’organizzazione di eventi con i lettori fino alla realizzazione di veri e propri forum di discussione sollecitati dalla rete. E, infine, un progetto dedicato alle scuole (Slow Words EDU).
Gli ideatori
Slow Words è di due grandi amici italiani che si sono incontrati nel 1991 sulla collegiata di Radicondoli (SI) - finalisti del premio nazionale di poesia ‘Rita Ferri’. Fino ad oggi non si sono mai persi di vista nonostante viaggi, vite e città non proprio vicine (Napoli; Roma, Parigi; Milano e Venezia). Diversamente ed unicamente, vivono in termini di scrittura e curiosità intellettuale sin da allora.
Per leggere Slow Words in Italiano: http://www.slow-words.com/it/about-2/
Venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 febbraio 2015 dalle 19
Ex Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, Castello 454 (VE)
(fine via Garibaldi lato sinistro)
Ingresso libero
I Communal Dinners sono inseriti nel programma ufficiale del Carnevale di Casteo 2015 che è supportato dal patrocinio ed il contributo del Comune di Venezia, Municipalità di Venezia-Murano e Burano, Vela Spa. |