Design Days Dubai: intervista a Cyril Zammit, direttore della prima fiera di design raro in città

22 gallerie tra i migliori dealer di design da collezione del XX e XXI secolo

sezione: blog

02-03-2012
categorie: Design, Architettura, Arte, Corporate,

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Design Days Dubai: intervista a Cyril Zammit, direttore della prima fiera di design raro in città

22 gallerie tra i migliori dealer di design da collezione del XX e XXI secolo

22 tra le migliori gallerie specializzate in design da collezione del XX e XXI Secolo provenienti da ogni parte del mondo, dibattiti e workshop alla prima edizione di Design Days, la prima assoluta di un evento di questo tipo a Dubai, dal 18 al 21 marzo 2012. La fiera è inserita nel calendario ufficiale della Art Week, una speciale sessione organizzata dalle istituzioni governative e partner privati per la cultura e le arti che include anche (ma non nello stesso luogo fieristico), la sorella maggiore Art Dubai, iniziata nel 2007, e Sikka la fiera dedicata ai giovani artisti degli Emirati. Da Milano ci sarà Nilufar (con oltre 130 metri quadri di stand all’inizio del padiglione fieristico) e Paola e Rossella Colombari; dalla regione di Dubai la Nakkash Gallery, dal Kuwait Mariam Al Nassar 20th Century Decorative Arts, da Beirut la Carwan e la Smogallery, per la prima volta all’estero il collettivo di San Paolo di Brasile Amor de Madre e da Seuol la Croft. Da Londra e Parigi il forse più forte dealer specializzato in art design declinato in pietra e metalli, Carpenters Workshop Gallery.

Rabih Hage discuterà di architettura, Li Ederkoort dei trend del 2014, mentre il designer e artigiano Kwangho Lee terrà un workshop di costruzione con stoffe e pelle di cammello locali.

Abbiamo incontrato oggi su skype il direttore della fiera, Cyril Zammit, che ha voluto iniziare così l’intervista: “Siamo tutti molto emozionati nel presentare la prima fiera della regione che si occupa di design raro o in serie limitata, felici di avere le migliori gallerie al mondo e anche partner come Dubai Culture & Arts Authority o sponsor come Van Cleef & Arpels, Audi, Emaar. Dubai è considerata assolutamente come il centro della regione per le arti, oltre che essere una città conosciuta per il suo approccio innovativo all’architettura: adesso il timing per occuparsi di un evento dedicato al design contemporaneo mi sembra perfetto.”

Diana Marrone: Hai iniziato facendo diplomazia con la cultura e poi ti sei occupato di fundraising per grandi iniziative fino a che sei stato conquistato dal design e dalle arti lavorando prima per il settore sponsoring di UBS e occupandoti di Art Basel e poi per HSBC. Qual è il ruolo che ti si addice di più? Fundraiser o agente dei donor?

Cyril Zammit:
Riguardo ai miei precedenti incarichi, credo che l’optimum lo raggiungi solo dopo essere stato da entrambi i lati. Perché solo così puoi comprendere il bisogno di divenire sponsor e dall’altro, quello degli organizzatori il bisogno di cercare buoni partner. Quando sei quello con i soldi non puoi dettare i tuoi desiderata, ma lo stesso deve accadere agli organizzatori che gli eventi li creano e li conducono. Dopo una relazione di medio o lungo periodo, se è stata solida e fruttuosa, la sponsorizzazione va oltre e diventa un vero e proprio partenariato. A me piace lavorare per far avvenire proprio questo.


DM: Che significa oggi lavorare per disegnare eventi nel settore del lusso? Ci sono ancora temi non toccati per renderli interessanti? O è sempre e solo questione di attivare buoni contatti?

CZ: Qui a Dubai siamo in un territorio che registra un’incredibile, ineguagliabile crescita di eventi culturali. Non sto dicendo che prima non c’era cultura, ma che è adesso che la regione si è trasformata in un vero catalizzatore e per questo il settore si è espanso così tanto. Quindi a noi è sembrato naturale portare il design come complemento a quanto esiste da cinque anni con Art Dubai e da quasi venti con la Sharjah Biennial. Per rispondere alla tua seconda domanda, il nostro lavoro adesso è solo un’estensione di un clima già pronto. E non stiamo solo introducendo design di lusso accanto al network esistente (certo, mostreremo pezzi favolosi!): siamo parte della creatività del movimento culturale. Anche se i pezzi in mostra saranno straordinari, volevo precisare che abbiamo deciso che il range di prezzi sia dai 500 ai 350.000 euro così anche chi non si definisce collezionista ma vuole avvicinarsi ad arredi e complementi rari può partecipare sia comprando sia iniziando un giusto approccio nella conoscenza di nuovi autori.
Tutta l’area di Dubai esprime performance ineguagliabili nell’arte. Basti pensare che Art Dubai quest’anno porta 80 musei in mostra, che è molto più di quanto Art Basel potrà mai fare! E quindi ci tengo che chiunque si renda conto, magari visitando la fiera ma anche no, di quale potenziale stiamo parlando. E, tornando all’Europa, non è un caso che da noi in Francia (Cyril è francese, ndr) al Louvre dopo il grande allargamento con la famosa Piramide, si stia procedendo al secondo proprio per creare l’Ala Islamica. C’è un enorme interesse ovunque nell’arte e nella cultura del Medio Oriente e noi qui a Dubai siamo nel cuore di tutto ciò perché la città è l’hub della regione. E molto naturalmente, vogliamo aprire questo cuore al design.

DM: Van Cleefs&Arpels supportano per la prima volta un evento di questo tipo in Medio Oriente. Mi spieghi qual è lo shift dal loro tradizionale supporto di tutto il settore lusso? Si tratta solo di uno shift territoriale o rappresenta una loro strategia di marketing per una speciale collezione come quella che presenteranno da voi, Bals de Légende, che viene peraltro presentata solo in Medio Oriente?

CZ: No, non è uno shift e non è marketing territoriale. Per noi loro davvero incarnano esattamente il ruolo di questa fiera, di questo podio perché fanno surtout gioielli unici e non hanno produzione di massa bensì piccole produzioni in-house. L’alta gioielleria è secondo me assolutamente pertinente al settore del design in edizioni limitate.


DM:
Una cartolina da lasciare agli amici per invitarli a Design Days Dubai…


CZ:
22 gallerie, 14 paesi, la line-up di dealer più aperta che abbia mai visto dato che siamo fortunati ad averne alcuni dal Sud Africa, altri dal Sud America….Un’opportunità unica per chi non ha ancora visitato gli Emirati anche per apprezzare il design di dealer locali (abbiamo anche due gallerie da Beirut, due da Dubai e un workshop con materiali tradizionali).
Il passo che stiamo facendo ora è mettere in contatto designer locali, istituzioni e stranieri. Dallo scorso settembre abbiamo la prima classe di studenti di design in un’università locale, ci sono sempre più designer dalla regione che testimoniano una ottima crescita. Il prossimo passo, per l’edizione 2013, sarà aprire il dialogo con le industrie. Ci riferiamo a grandi iniziative insieme alle industrie locali.


DM: Quindi Design Dubai non è certo una fiera con un sacco di occidentali e pochi locali, ma la sua sostanza è quella di una piattaforma di incontro reale con le capacità produttive locali a 360°..

CZ: Certo. Dobbiamo solo aiutare questo dialogo perché Dubai esprime già tutto ciò di cui ha bisogno un designer per lavorare. Specialmente un forte e agguerrito gruppo di imprese che lavorano qualsiasi materiale ad alto livello, dall’acciaio all’alluminio al legno. E nello stesso tempo, il governo degli Emirati Arabi Uniti sta accelerando su tante iniziative di sostegno all’artigianato locale. In termini di design industry, è come se venissi dal grado dell’eredità artigianale che sta arrivando allo step industriale. Per esempio, alcune università qui hanno un fortissimo background tecnologico e ottime dotazioni di laboratorio tra cui la prototipazione 3D. Quindi davvero sono già nel futuro. Perché quindi non venire qui? Dove c’è anche, e non è secondario, un forte spirito imprenditoriale. E Dubai incarna l’esempio migliore di tutto questo.

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Se anche voi non sarete a Dubai come me che lavoro a up/market e che quindi non lascerò Milano, e vi perderete, sic!, la prima edizione della fiera, Cyril ci ha raccontato che sul sito della fiera (che trovate nei link di questo post) sia lui sia Ciara Phillips, che si occupa dell’ufficio stampa, saranno molto attivi a postare video, foto e fresh news. E Cyril sarà poi a Milano per il Salone in Aprile.

Qualche nome da tenere d’occhio per chi sarà invece a Design Dubai? Innanzitutto Karen Chekerdjian, che si è fatta le ossa a Milano prima di aprire il suo studio in Libano, ma anche Khalid Shafar che prima di diventare designer nel 2009 ha lavorato come manager internazionale e ora vive tra Nuova Zelanda e Dubai: firma i Telltale Object (sedie, luci, complementi) profondamente radicati in un mix di culture ma con grande stile, curiosità…e travestimenti come se fosse un occidentale a fare un salto in una vita orientale!

La nostra intervista appare anche, in diverso contenuto, su Fruit Of The Forest, design&art magazine di stanza in USA ma con mente italiana.

Design Days Dubai, 18|19|20|21 Marzo 2012

Orari: 4-10 p.m. Inaugurazione su invito: sabato 17 marzo