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Basilea e oltre: temi primari tra arte, teatro, design e collezioni
data: 17-06-2015
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Intervista a Nicola Toffolini
Inventore di mondidata: 24-04-2011
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Donne senza uomini.
Installazione multimediale di Shirin Neshatdata: 01-03-2011
MANIFESTA12: Palermo protagonista nell'anno della Capitale della Cultura
Dal 16 giugno al 4 novembre 2018
Dal 16 giugno fino al 4 novembre Palermo in ogni suo dove o quasi ospita l’unica Biennale d’arte itinerante europea (inventata ad Amsterdam da Hedwig Fijen, ha già fatto tappa al Sud Italia): la dodicesima edizione di Manifesta.
Oltre a luoghi iconici come l’Orto Botanico, il Teatro Garibaldi (anche quartier generale dei curatori oltre che sede espositiva), l’oratorio di San Lorenzo e della Madonna del Rifugio dei Peccatori Pentiti, lo Spasimo e il Giardino dei Giusti ci sono tanti palazzi della città (nessun museo coinvolto) e due luoghi che simbolizzano la criticità ed i possibili futuri del capoluogo siciliano, che partono anche dal pizzo Sella e dal quartiere ZEN.
La Biennale è costituita da un sistema diffuso di mostre, tra installazioni, video, performance, interventi urbani e progetti letterari ed il suo titolo è Il Giardino Planetario. Coltivare la Coesistenza. E’ curata da un pool originale che mischia le competenze di architetti, curatori e artisti. Padrone di casa è Lapo Pestellini Laparelli (OMA) che d’origine è siciliano, ma il Creative Mediator di Manifesta 12 è Bregtje van der Haak, giornalista e film maker olandese, a cui si aggiunge nel pool Mirjam Varadinis, curatrice svizzera di arti visive, Andrés Jaque, architetto e ricercatore spagnolo, (che abbiamo intervistato qualche anno fa in occasione di un premio ricevuto alla Biennale di Architettura con un film sull’ascesa immobiliare di Berlusconi).
Non solo arte visiva ma anche architettura, paesaggio e giardini, nell’anno di Palermo capitale della cultura, per provare a descrivere la città/stato siciliana. I progettisti invitati hanno una sezione dedicata, City on Stage che mischia al suo interno anche artisti puri e si svolge in più luoghi, come: Palazzo Costantino, l’Oratorio della Madonna dei Peccatori Pentiti, Oratorio di San Lorenzo, Teatro Garibaldi, Chiesa SS. Euno e Giuliano, Fondazione “Casa Lavoro e Preghiera” Istituto Padre Messina, Costa Sud, Zen 2, e Pizzo Sella. Tra gli invitati in questa sezione anche Gilles Clement con Coloco che tra l’altro progettano un giardino con un workshop partecipato dalla cittadinanza (Becoming Garden) allo Zen.
In tutto sono 50 gli artisti o studi e collettivi invitati, 35 sono opere prodotte per questa biennale, incluse quelle non di artisti visivi (oltre agli architetti, invitati anche registi, autori e scrittori come Wu Ming che il 20 ottobre organizza una passeggiata collettiva - tutti attivi con ricerche sul campo prima di prendere parte alla parte creativa pura).
Il progetto curatoriale Il Giardino Planetario. Coltivare la Coesistenza parte dal sincretismo culturale insito nella natura, nella storia e nella contemporaneità di Palermo rifacendosi alla metafora botanica del paesaggista e filosofo Gilles Clément, il quale rapporta il mondo in cui viviamo a un giardino di cui l’uomo deve prendersi cura. Il progetto si ispira al quadro Veduta di Palermo, del paesaggista siciliano Francesco Lo Jacono, quadro esposto alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo, in cui si evince come nessuno degli elementi naturali sia indigeno, in virtù della coesistenza di specie diverse. I progetti artistici sono pensati come risposta critica alle più urgenti problematiche della contemporaneità, con una particolare attenzione alle tematiche legate alla mobilità internazionale e ai flussi migratori.
Le altre due sezioni oltre a City on Stage di cui Il Giardino Planetario si compone sono Garden of Flows che esplora il concetto di tossicità, la vita delle piante e la botanica in relazione alle risorse del pianeta e al bene comune globale; Out of Control Room che si dedica ai flussi digitali e si svolge a Palazzo Ajutamicristo, Palazzo Forcella De Seta, Casa del Mutilato, Palazzo Trinacria.
Yuri Ancarani espone a City on Stage con un video del 2017 e uno del 2018 (Lapidi, una sequenza sileziosa di tombe di magistrati caduti per fare onore al proprio lavoro) all’Oratorio della Madonna del Rifugio dei Peccatori Pentiti (Via Maqueda 74). Non distante da questa sede, nello straordinario Palazzo Mannarino, uno degli eventi collaterali di Manifesta12, la mostra del norvegese Per Barclay che ricopre i 200 mq delle scuderie antiche con una vasca d’olio (fino al 4 agosto, dopo la vasca lascerà il posto alle foto dell’installazione e ad altre opere dell’artista).
Nella stessa sezione di Ancarani, Coloco e Clement, anche i Masbedo con un nuovo film con protagonista Palermo, i Rotor (collettivo belga), Matilde Cassani, il nigeriano Jelil Atiku e la croata Nora Turato. I Rotor lavorano anche a Pizzo Sella, la famosa collina della città teatro di gravi abusi edilizi dove altri artisti avevano già provato a fare interventi.
Marinella Senatore è alla Chiesa dei SS. Euno e Giuliano e durante i giorni di opening ha prodotto una performance-processione.
Cooking Section, duo di artisti (una coppia nel lavoro e nella vita) che lavora sull’architettura, la denuncia sociale ed il cibo come addizione estetica e network con i luoghi è in tre diversi posti: lo Spasimo, il Giardino dei Giusti e la Volpe Astuta dove offrono Secco al Sacco pranzi al sacco che si possono acquistare anche in negozi convenzionati ottenuti solo da verdure capaci di sopravvivere in siccità.