Tempo di Design Week, cosa vedere in città e in fiera

Come concentrare, se volete, tutto in tre giorni senza perdere il meglio

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Tempo di Design Week, cosa vedere in città e in fiera

Come concentrare, se volete, tutto in tre giorni senza perdere il meglio

Come sarà il Salone e Fuorisalone 2016? Meno mostre e, sulla carta, migliori per la grande fiera del design europea che quest’anno coincide con altri appuntamenti istituzionali dentro (e fuori) le istituzioni pubbliche e private della città ambrosiana.
Come l’anno scorso, anche quest’anno Mi-Art si è avvicinata alle date della settimana del mobile e la città quindi si è riempita molto prima di artisti e collezionisti, in concomitanza con gli allestimenti di design.
Se per la fiera il pubblico non specializzato è ammesso nel fine settimana, durante la settimana le offerte in città sono da pianificare per tempo per evitare di finire stremati a mangiare salamelle in Zona Tortona o in Via Ventura (per quanto mi riguarda, l’inferno sarebbe un posto più accogliente).

Ci abbiamo provato con un planning snello e fattibile, diviso per distretti dove vi consigliamo di evitare le aperture notturne per vedere veramente design e conoscere gli artisti. Se volete bere un prosecco, i parchi di Milano sono straordinari e ci sono tanti bar dove brindare, ormai a buon mercato.


11 e 12 aprile


Interni – la rivista di Mondadori che per prima ha creato il fenomeno ‘fuori salone’ e ogni anno produce una guida e una app per navigare le mostre - ritorna ancora all’Università Statale con Open Borders una  mini fiera tra design, architettura e materiali (ogni sera proposte musicali gratuite, interessante il concerto alle 21 del 12 aprile, il debutto di Joan Thiele con Save Me). 

In questi due giorni i protagonisti assoluti sono Brera Design District (l’11) e il distretto di Via Maroncelli (il 12).
Quest’ultimo presenta 20 mostre nelle botteghe e nelle gallerie già presenti in zona. In particolare, lo spazio di Vitra (n. 14) e Officina Antiquaria (n.2). Curiosa e promettente la mostra organizzata da Luca Vitali nella sua Officina, galleria e bottega di restauri che ospita il meglio del modernariato internazionale con incursioni nel contemporaneo che spesso affiancano gli allestimenti nella settimana del Salone (molto bella la sua incursione nella ceramica con Kaufmann qualche edizione fa). Quest’anno Vitali fa quadrato (meglio terzetto) con due amici (un editore e gallerista siciliano di stanza a Berlino, Nicola Bramante; il fotografo dell’arte povera per eccellenza, Paolo Pellion). Le sue mostre nascono spesso per amicizie ed interesse diretto per gli artisti o designer-artigiani che ospita. In questa, foto di Pellion realizzate in pellicola 6X6 o su lastra 10x12, si mischiano agli arredi in mostra e documentano opere di artisti contemporanei, quali  Daniel Buren, Pier Paolo Calzolari, Lara Favaretto, Felix Gonzales-Torres, Rebecca Horn, Roy Lichtenstein, Mario Merz, Claes Oldenburg, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Salvo,  Coosie Van Bruggen e Gilberto Zorio.

 

Da Maroncelli a Brera il passo è breve: da non perdere Atelier Clerici, una mostra organizzata nell’omonimo palazzo monumentale al n. 5, che di solito è la sede dell’Ispi, da Joseph Grima.

A questo punto avete due scelte: tuffarvi alla Pinacoteca di Brera (n. 28) per ammirare i cristalli Baccarat oppure prendere la via di Nilufar che nell’headquarter di Via della Spiga 32 dedica l’intero palazzo al design brasiliano. A seconda di quella che sceglierete, non dimenticate lo Spazio Moroso che inaugura una mostra curata da Ron Arad negli spazi di Via Pontaccio 8/10 (alle 19).

 

Il 12 aprile inaugura anche la mostra del magazine di arte e design belga DaMn a Palazzo Litta (Corso Magenta 24), organizzata per il terzo anno consecutivo (mentre DaMn organizza un party da Macao la sera stessa, Viale Molise 68, per quelli che non hanno, o non vogliono, l’invito a Palazzo Litta, che termina alle 23).

 



13 Aprile

 

Un breakfast con il pane della neozelandese Carter Were e una full immersion nel fatto a mano? Quest’anno Airbnb, la community dell’hospitality più grande del mondo che è partner ufficiale del Salone del Mobile (e che è reduce da un’esperienza straordinaria con Fabrica l’anno scorso in un palazzo di Corso Venezia), sceglie il ristorante Marta (V. Matteo Bandello 14) per un evento meteora che mette tutti veramente attorno ad un tavolo, fino al 15 aprile.

Se siete in zona, non potete perdere qualche puntata ragionata a 5Vie – come Ladies&Gentlmen, via Correnti 14 dove tra l’altro trovate art designer e agenzie come Servomuto e Studiopepe; o il Teatro Arsenale al n. 11 dove dieci designer e artigiani dal mondo espongono per la prima volta.

 

Tortona è un luogo molto affollato dove spesso ci si perde inutilmente tra salamelle e fritti (come dicevo in apertura, lo stesso vi accade a Ventura): se siete già stati a 5Vie e volete pedalare fin lì, solo tre mete (irrinunciabili). Il nuovo brand di Stefano Giovannoni, Queboo (che vede numerosi designer olandesi e non solo firmare i primi prodotti) nel suo studio di via Stendhal 14. Ed ancora, Moooi con le sue spettacolari mise en place (Savona 56, ma anche 43 per le sole nuove produzioni del suo capitano, Marcel Wanders). Infine, e veramente infine, il Lexus Award (Via Tortona 32) che seleziona designer affermati (anche se giovani) per il più atteso premio della Design Week.

 



14 Aprile

 


In fiera, a Rho per il 55mo Salone del Mobile (12/17 Aprile), il Belgian Design torna al Satellite (giunto alla 19ma edizione, è come sempre aperto e gratuito per tutti i visitatori – professional e non - dalla porta Cargo 4, mentre la parte centrale della fiera è visitabile, a pagamento, dal pubblico non specializzato, solo il fine settimana, sabato 16 e domenica 17).

Quest’anno tocca a Eurocucina, con la sua appendice – la più interessante a nostro avviso - dedicata alle Tecnologie per la cucina (FTK). E, oltre al Salone Bagno e Complemento, quest’anno torna il Salone Ufficio, dove viene presentata anche un’installazione di video e suoni, A Joyful Sense at Work, che sarà inaugurata (il 14 aprile 2016 alle ore 15.00 presso il padiglione 9 stand C06-C08) dal Ministro Poletti. Il Salone ha chiamato Matteo Garrone, il regista di Gomorra e Tale of the Tales, a dirigere un corto per quest’edizione, Before Design: Classic. Novità del Salone in fiera quest’anno è Lux, la sezione dedicata al lusso dove i brand della moda presentano le loro collezioni dedicate alla casa (da non perdere, Fendi e Trussardi).


Di ritorno dalla fiera, un salto da Wallpaper Handmade a Via San Gregorio: il distretto esiste e ha raccolto una serie di exhibit anche quest’anno.

 


15 aprile

 

Brera val bene un ritorno, ma soprattutto in spazi che sono aperti solo durante la design week. L’Italiana Marsotto Edizioni presenta una nuova collezione (Light&Shadows) allo Spazio Bigli (Via Bigli 11/a) firmata da Nendo (che cura anche l’allestimento) che discute la versatilità e la leggerezza (sì, avete capito bene) del marmo con un tavolino inclinato e stabile.
Sempre Nendo per Friedam&Benda, galleria di New York, nella Basilica minore di San Simpliciano, presenta un’installazione, 50 Manga Chairs, che poi sarà in mostra da settembre a New York. Non è la prima volta che Nendo lavora con la galleria ma è la prima volta che si occupa di creare sedute a partire da astrazioni sui manga. Se siete a San Simpliciano, non perdetevi (alle spalle) la facoltà Teologica dove non è raro incontrare tesori rari fatti di grande artigianato e di giovani promesse del furniture design.

 

Caesarstone si allea con il designer inglese Tom Dixon e crea un ristorante temporaneo alla Rotonda della Besana. E Design Miami presenta come di consueto a Milano le prossime edizioni (americana e svizzera) anticipando che sarà Martina Mondadori a curare la sezione Design at Large.

 

L’Institut Culturel Français presenta una mostra molto curiosa – e secondo me imperdibile. François Mangeol, in collaborazione con la galleria Dumeau&Peres, è un artista e designer, qui  presenta quadri che sembrano haiku, fatti di linee e forme che tracciano un alfabeto, tutto da decifrare (fino all’11 maggio).

 

Sul versante lighting da scovare in città (Eurocucina ci sarà il 2017), promette molto bene una strana alleanza tra il designer Konstantin Grcic e Mirko Bosch, EPOCSODIELAK. Un totem di 3x2x1 metri che emette luce e suono, insomma una discoteca in tutto e per tutto (da Kaleidoscope, il magazine d’arte milanese nato dalla divisione interna di Mousse, in Macedonio Melloni 33). Ed incuriosisce un’installazione di COS, brand di moda, che chiama l’architetto giapponese Sou Fujimoto (Via Pietro Mascagni 8). A pochi passi, c’è ancora una volta Wonderglass all’Istituto dei Ciechi (Via Vivaio 8). Ed, infine, Lasvit a Palazzo Serbelloni, Corso Venezia 16.

 

Nessuna fretta, c’è tempo fino al 12 settembre, la XXI Triennale di Milano. Non è solo alla Triennale (Viale Alemagna 6) ma coinvolge tutta la città, dal Mudec all’Hangar Bicocca, all’Università Statale, allo IULM, al Politecnico, la Permanente, il Museo Diocesano e la Villa Reale di Monza.

 

Meno tempo invece, chiude il 25 aprile, per visitare Almost Secret. Drawers between art and design, una mostra curata da Inventario al Poldi Pezzoli (Via Manzoni 12)